La visita giovedì scorso 10 luglio 2014 del Mufti di Slovenia Dr. Nedzad Grabus a Trieste e l’incontro con il Sindaco Roberto Cosolini e il Vescovo Mons. Giampaolo Crepaldi, è un evento storico molto importante per la nostra comunità- spiega Dr. Nader Akkad ricercatore ingegnere presso l’università di Trieste e consigliere della Comunità islamica Triestina –. Il legame con le comunità islamiche in Slovenia e Croazia è storico, vista anche la vicinanza geografica, da cui è nata l’idea di chiedere il supporto del Mufti per sostenere il nostro progetto per la costruzione di un edificio di culto islamico a Trieste con dimensioni e caratteristiche specifiche dell’arte islamica, che possa inserirsi armonicamente nell’ambito del tessuto urbano come simbolo d’integrazione, accoglienza e convivenza pacifica di pace e di fratellanza fra tutte le religioni.
La Comunità Iislamica Triestina è una comunità storica, risale al 1719, data dell’istituzione del “porto franco” da parte dell’imperatore Carlo VI. Trieste apparteneva allora all’impero Asburgico Austro-Ungarico. Le agevolazioni e la conseguente crescita delle attività commerciali e finanziarie attirarono a Trieste un crescente numero di commercianti e imprenditori stranieri – L’insediamento in città di uomini e famiglie di diversa lingua, etnia e religione comportò il formarsi di numerose “comunità etnico – religiose”, di origine ebraica, greco orientale, cattolica orientale come gli armeni, protestanti come i luterani tedeschi e calvinisti elvetici, e i musulmani ottomani. A tutti gli appartenenti alle religioni diverse da quella cattolica fu allora consentito l’esercizio del proprio culto all’inizio in forma privata, poi successivamente a seguito dell’editto di Tolleranza emanato da Giuseppe II nel 1781 fu concessa la piena pubblicità di tutti i culti e l’integrazione nella vita sociale triestina. Le comunità religiose hanno dato un valore aggiunto alla città contribuendo a costruire un interessante modello di convivenza pacifica fra le diverse comunità religiose. La presenza del cimitero islamico e dell’edificio di culto ottomano istituito nel 1839, è testimone di questa convivenza storica pacifica a Trieste.
La stampa locale ha riportato con interesse la visita del Mufti di Lubiana Dr. Nedzad Grabus e della delegazione slovena per sostenere la Comunità Islamica di Trieste per la costruzione della moschea. “Trieste – ha esordito il sindaco – è sempre stata nel corso della sua storia favorevole e aperta alla libera espressione di ogni credo e culto religioso. La nascita stessa e lo sviluppo della Trieste moderna sono state fin dall’inizio connesse alla presenza di tante comunità etniche, linguistiche e religiose che hanno fatto grande la città”.
Il Mufti Grabus ha rivolto un augurio a tutti i cittadini Italiani e in particolare ai Triestini (“di buon auspicio nell’attuale periodo del Ramadan. tempo di preghiera e purificazione”) e ha illustrato la presenza della comunità islamica slovena, che vedrà fra tre anni giungere a compimento la realizzazione a Lubiana di una nuova sede di culto con annesso un centro islamico. “Un desiderio che sarebbe auspicabile potesse concretizzarsi anche a Trieste, città di grande rilievo e simbolica per tanti aspetti – ha detto il Multi – e dove la realizzazione di un analogo luogo di preghiera e di cultura costruirebbe un ulteriore componente nuovo di collaborazione crescente e accrescimento della proficua connivenza tra le nostre comunità.”
Il Sindaco Roberto Cosolini ha assicurato il proprio sostegno “affinché ogni comunità possa avere un luogo dove poter esercitare a Trieste il proprio culto, valutando una soluzione adeguata assieme alla comunità islamica locale».