Si è svolta ieri sera la presentazione del Libro “Il Falso Nemico” di Corrado Formigli, alla quale ha partecipato Izzeddin Elzir con la mediazione di Caterina Soffici, giornalista de “Il Fatto quotidiano”.
Alla domanda “cosa fanno le comunità musulmane per contrastare il fenomeno della radicalizzazione?”, l’imam ha risposto: “Le comunità, sia in Italia che in Europa, hanno fatto molto, forse non abbastanza ancora, ma hanno fatto molto. Hanno lavorato nelle moschee, confutando ogni teoria dell’odio e della violenza, hanno sollevato e trovato le soluzioni a problemi come la radicalizzazione nelle carceri, hanno collaborato e collaborano con le forze dell’ordine.”
Rovesciando la domanda, poi, si chiede, con una velata critica, ” cosa ha fatto invece lo Stato e la politica? Le forze dell’ordine hanno cercato e ottenuto la collaborazione dei musulmani in Europa, ma quest’ultimi non vedono la stessa volontà da parte della politica. Un esempio è quello delle carceri: l’UCOII ha proposto un progetto per far entrare in modo regolare dei ministri di culto islamici nelle carceri per combattere il fenomeno della radicalizzazione in reclusione. Lo Stato Italiano ha richiesto una lista di nominativi affinché potessero ricevere approvazione per esercitare nelle carceri italiane. La lista è stata presentata un anno fa da UCOII (dicembre 2015) e la risposta è arrivata solamente un anno dopo, recentemente. ”
Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha ricordato il Patto di Cittadinanza, che sancisce un legame tra la città di Firenze e la Comunità Islamica Fiorentina concretizzato in semplici ed efficaci attività svolte all’interno dei luoghi di preghiera: insegnamento dell’italiano, sermoni in Italiano, insegnamento della costituzione. Il Sindaco di Firenze assieme ad Izzeddin Elzir concordano: “è un caso unico”.
Nardella ha ammesso che lo Stato italiano ha fatto poco e ha invitato Elzir a sopperire alle mancanze dello Stato proponendo di andare loro due in giro per l’Italia a dare l’esempio, del Patto di Cittadinanza, ma sopratutto del clima di dialogo ce si è potuto creare a Firenze. Riguardo alla necessità di costruire luoghi di culto dignitosi per i fedeli musulmani, il sindaco di Firenze ha ribadito di condividere appieno questo pensiero e ha sottolineato che non indirà mai un referendum sulla questione, dato che il diritto di praticare il proprio credo è un diritto a prescindere. Ciò che desidererebbe, invece, è arrivare a un punto in cui tutti i suoi cittadini condividono questa sua visione.
Nardella ha concluso “I musulmani sono molto più vicini a noi di altri popoli. Civiltà come quella cinese, ad esempio, sono molto più distanti culturalmente da noi. Il valore della vita umana è altissimo per i musulmani, come per i cristiani, questo è un elemento che queste due civiltà hanno in comune ed è fondamentale. ”
Formigli, infine, sensibile al tema attuale delle moschee, si è riallacciato a questo argomento e dichiarandosi profondamente convinto che dobbiamo conoscere meglio il problema di questi paesi prima di dire “tornate a casa vostra”. Ma soprattutto ha ribadito, come suggerisce il titolo del suo libro, che l’Isis sia un falso nemico e che ci sia qualcos’altro dietro, che però non svela per coloro che sono intenzionati a leggere il libro.
Il libro infatti esprime la voglia di raccontare ciò che Formigli ha visto nella sua professione di reporter. L’intento è quello di avvicinare i lettori, alla realtà della guerra in Medio Oriente, la guerra che da anni sta combattendo il Califfato Nero, l’Isis, che in realtà inizia prima di Abu Bakr al-Bagdadi.