Coronavirus, Fatwa Associazione degli Imam per i riti funebri

TESTO ORIGINALE IN ARABO IN FONDO

REGOLAMENTI SULLE RITUALITA’ FUNEBRI E SEPOLTURE AL TEMPO DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS

 

Lode ad Allah e la preghiera e la pace sul Profeta di Allah

Ormai tutti sappiamo ciò che succede al mondo a causa della pandemia provocata dal nuovo Coronavirus e della sua propagazione in particolar modo in Italia, seconda solo alla Cina per diffusione della malattia. In Italia il numero degli infettati sta aumentando quotidianamente e in modo sensibile (oltre i 35,000 casi). Gli ospedali sono pieni di malati e sono aumentati i decessi (oltre 3 mila casi). Per limitare l’avanzamento della pandemia è stato necessario introdurre nuove leggi eccezionali che hanno portato al quasi totale blocco della vita quotidiana, alla sospensione delle preghiere collettive e di quella del venerdì, alla chiusura delle moschee, delle chiese e degli altri luoghi di culto. E’ stato chiuso lo spazio aereo ed è stato posto un limite agli spostamenti se non di quelli indispensabili. Sono state chiuse le scuole, le università e molti luoghi di lavoro. Tutto ciò ha portato il paese in uno stato di emergenza, imponendo cambiamenti a tutte le nostre abitudini di vita quotidiane.

Com’è noto il parere religioso islamico (fatwa) cambia con il mutare dello spazio, del tempo, delle circostanze e delle condizioni.

La giurisprudenza islamica ha diverse regole che tengono conto di tali condizioni, tra cui:

  • Le necessità rendono leciti i divieti;
  • Le difficoltà portano alla facilitazione;
  • Non vi è obbligo se per ciò che può essere assolto;
  • Non vi è dovere in caso di disabilità;
  • Si faccia quanto possibile di ciò che non è del tutto realizzabile.

Tutte queste norme e quanto da esse è derivato si basano su estrapolazione dai testi rivelati e dallo spirito della legge shariatica.

Citiamo ad esempio quanto dice Allah, l’Onnipotente:

“Allah non impone a nessun’anima oltre le sue capacità” (La Giovenca, 286);

“Allah non impone a nessuno se non in misura di ciò che Egli ha concesso (Il Divorzio, 7);

“Egli non vi ha posto nulla di gravoso nella religione” (Il Pellegrinaggio, 78);

“Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio” (La Giovenca, 185).

E anche quanto dice il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui) “semplificate e non complicate”.

E di questi esempi ce ne sono tanti.

In questi giorni dopo la morte dei primi musulmani italiani (che Allah li avvolga con la Sua misericordia) sono aumentate le domande riguardanti le ritualità funebri e le regole da applicare in questa situazione di emergenza, come ad esempio il lavaggio rituale della salma (Ghusl) colpita da questa malattia, come coprirla con il sudario (Kafan) che la avvolge, come eseguire l’orazione funebre (Salat Al Janaza) e come seppellirla.

Dato che i sanitari riferiscono che dal contatto con il morto vi è un rischio di contagio ai vivi e per rispettare i divieti che impediscono di radunarsi per i funerali, per l’impossibilità di rimpatriare le salme ai paesi d’origine per chi lo volesse a causa della chiusura degli spazi aerei, oltre che per il fatto che i cimiteri islamici in Italia sono pochi e quelli esistenti sono destinati ai soli residenti nel comune dove si trova il cimitero, rendendo difficile il trasferimento di una salma da un città all’altra, sottolineiamo l’importanza di rispettare e osservare le leggi e le indicazioni emanate dallo Stato e dalle autorità competenti, e di seguito riassumiamo le risposte alle domande inerenti le ritualità funebri:

  • Primo punto circa il Ghusul (lavaggio rituale) del morto per questa malattia: se non è permesso il Ghusl per timore del contagio si può versare da lontano dell’acqua sulla salma, mantenendo una debita distanza e osservando le giuste precauzioni per chi compie il Ghusl. Se ciò non è possibile, si proceda con l’abluzione simbolica (Tayammum). Altrimenti si seppellisca la salma senza Ghusl. Ciò per evitare il contagio e perché si dà priorità al vivo sul morto e perché difendere i vivi dall’alta probabilità di essere infettati ha la precedenza sulla regola di lavare il morto. Nonostante che lavare il morto sia un obbligo, tuttavia “non vi è obbligo se non se per ciò che può essere assolto” e Allah l’Onnipotente ha detto: “Allah non impone a nessun’anima oltre le sue capacità” (La Giovenca, 286).

E su quanto in precedenza detto si sono basati i giureconsulti nel caso fosse impossibile lavare la salma del morto.

  • Secondo punto: ove possibile si avvolge il morto con il sudario (kafan) secondo la legge islamica (Sharia’a), se no viene avvolto con un indumento sopra i suoi vestiti, altrimenti il suo kafan sono gli stessi vestiti con cui è morto.
  • Terzo punto: com’è noto la preghiera per il morto non è un atto obbligatorio che richieda la partecipazione di tutti, in quanto se viene fatta da alcune persone ciò esime le altre dal farla. Se alcuni musulmani ricevono la salma del defunto e pregano per essa, ciò esime gli altri da quest’obbligo. È sufficiente che tre o due persone preghino per il defunto. Anzi alcuni studiosi della scuola Hanbalita e Shafi’ita affermano che l’obbligo si estingue con la preghiera di un solo uomo. E’ lecito per i musulmani che lo desiderano fare nel proprio domicilio individualmente o collettivamente la preghiera per il morto anche in assenza della salma (Salat al Gha’ib) come riferito da alcuni giureconsulti della scuola Shafi’ita e Hanbalita che permettono di fare la Salat al Gha’ib se ci si trova impossibilitati a partecipare alla Salat Al Janaza. Nel nostro caso questa modalità (Salat al Gha’ib) è da preferire per l’impossibilità a partecipare al funerale. Inoltre in queste circostanze si può considerare che il morto si trovi in un posto lontano per cui è permesso fare la Salat al Gha’ib. Ciò è il pensiero dei giureconsulti della scuola Shafi’ita e Hanbalita e di alcuni della scuola Malakita.
  • Quarto punto: per quanto riguarda la sepoltura, la norma è che il musulmano sia sepolto nel luogo dove muore, come avvenne per i Compagni (che Allah si compiaccia di loro) del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui) che sono stati sepolti nei luoghi dove sono morti. Il principio vuole anche che il defunto sia seppellito in cimiteri islamici. Se ciò non è fattibile, il defunto viene seppellito dove è possibile, anche in cimiteri non islamici, dato che Allah non chiede a nessuno qualcosa oltre le sue capacità. In una situazione come questa non reca alcun danno al musulmano l’essere stato sepolto in cimiteri non islamici dato che ciò che gli servirà nel giorno del giudizio non è il luogo dove è stato sepolto quanto le opere che ha compiuto. Allah l’Onnipotente ha detto: “Invero l’uomo non ottiene che il frutto dei suoi sforzi” (La Stella, 39). E come ha detto Salman (che Allah si compiaccia di lui), compagno del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui): “La terra non santifica nessuno”. Noi ci troviamo in una situazione in cui la sepoltura in questi cimiteri è una necessità evidente e le necessità rendono leciti i divieti normalmente presenti. Inoltre com’è riportato nell’Enciclopedia di giurisprudenza islamica del Kuwait (19/21): i giureconsulti concordano sul divieto di seppellire il musulmano in un cimitero non islamico, e viceversa, se non in casi di necessità.

Il Consiglio islamico europeo per la fatwa ha emesso una fatwa secondo cui in assenza di cimiteri islamici è lecito seppellire i musulmani in cimiteri non islamici. Raccomanda tutti i fedeli islamici in queste difficili condizioni, dove non è possibile svolgere i funerali in maniera collettiva, di incrementare le preghiere e le invocazioni per i defunti e di consigliare gli altri di fare altrettanto e di fare la preghiera funebre a distanza (Salat al Gha’ib) nelle proprie case. Esorta tutti i musulmani di aumentare le preghiere per una pronta guarigione dei malati e per sollevare questo flagello dall’Italia e da tutti i paesi del mondo.

 

Associazione islamica italiana degli imam e delle guide religiose

Comitato Fatwa

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أحكام الجنائز والدفن في ظل مستجدات وباء كورونا..

الحمد لله والصلاة والسلام على رسول الله.

وبعد:

فإنه لا يخفى على أحدٍ ما أصاب العالمَ من جَرَّاء انتشار وباء (فيروس كورونا الجديد) وإيطاليا على وجه الخصوص التي تُعدُّ أكثر بلد بعد الصين من حيث انتشار المرض؛ حيث تتزايد حالات الإصابة يومياً بشكل ملحوظ، متجاوزة (35,000 حالة) ضاقت بها المستشفيات، كما ارتفعت حالات الوفاة؛ حيث تقارب (3,000 حالة)، وما ترتب على ذلك من قوانين استثنائية ضرورية للحدِّ منه، أدَّت إلى شبه تعطيل للحياة، ومعها عُلِّقت صلوات الجماعة والجمعة، وأغلقت المساجد والكنائس وغيرها، كما أُغلقت الأجواء، وقيِّدت حركة التنقل الداخلي إلا من الضروري منها، وعُطِّلت المدارس، والجامعات، وكثير من الوظائف، ما جعل البلاد في حالة ضرورة استثنائية، فرضت تغيُّراً في كل جوانب الحياة.

والفتوى – كما هو معلوم – تتغير بتغير الزمان والمكان والظروف والأحوال، وقد تقرر في فقهنا الإسلامي جملةٌ من القواعد التي تراعي مثل هذه الظروف، ومنها:

(الضرورات تبيح المحظورات)

(المشقة تجلب التيسير)

(لا تكليف إلا بمقدور)

(لا واجب مع العجز)

(الميسور لا يسقط بالمعسور)

وكل هذه القواعد وما تفرع عنها، إنما بُنيتْ على استقراء نصوص الوحي، وروح الشريعة،

ومن ذلك قول الله تعالى: (لاَ يُكَلِّفُ اللَّهُ نَفْسًا إِلاَّ وُسْعَهَا)

وقوله تعالى: (لا يُكَلِّفُ اللَّهُ نَفْسًا إِلاَّ مَا آتَاهَا)

وقوله: (وَمَا جَعَلَ عَلَيْكُمْ فِي الدِّينِ مِنْ حَرَجٍ).

وقوله: (يُرِيدُ اللَّهُ بِكُمُ الْيُسْرَ وَلاَ يُرِيدُ بِكُمُ الْعُسْرَ).

وقوله صلى الله عليه وسلم: (يَسِّرُوا وَلا تُعَسِّرُوا)

وغير ذلك من النصوص الكثيرة.

وقد كثرت الأسئلة هذه الأيام في باب الجنائز وأحكامها في ظل هذا الوضع الحرج، وخاصة مع وفاة أول مجموعة من المسلمين في إيطاليا – رحمة الله تغشاهم – كغسل المصاب بهذا الوباء، وتكفينه، والصلاة عليه، ودفنه.

وفي ظل الخشية من انتقال العدوى من الميت إلى الحي بحسب ما يقول الأطباء، وقوانين منع التجمعات التي لا تسمح بالتجمع لإقامة صلاة الجنائز، وغلق الأجواء أمام السفر ما يجعل نقل الجثث إلى البلد الأصلي لمن يرغبون متعذراً، وقلة المقابر الخاصة بالمسلمين في عموم إيطاليا، وحتى تلك المقابر القائمة فإنها عادة ما تكون خاصة بالمقيمين رسمياً في تلك المدن، ما يصعب معه نقل جثة من مدينة لأخرى.

وبناء على كل ما سبق، ومع التأكيد على ضرورة الالتزام بالقوانين والتعليمات الصادرة عن الدولة والجهات المعنية، فإننا نلخص الجواب على الأسئلة المتعلقة بالجنائز بالآتي:

أولاً: بالنسبة لغسل المتوفى من المصابين بهذا المرض، فإنه يكفي – إذا لم يُسمح بغسله، أو خُشي انتقال العدوى – غسله بصبِّ بالماء عليه من بعيد، مع أخذ الاحتياطات اللازمة للمغسلين، فإن تعذَّر ذلك يُمِّمَ، وإلّا دُفن دون غسل ولا تيمم دفعاً لانتقال العدوى، وذلك لأن الحي أولى من الميت، ولأن حماية الأحياء من احتمالية كبيرة بالإصابة بهذا الوباء أولى من الحرص على غسل الميت، الذي وإن كان في الأصل واجباً، إلا أنه لا تكليف إلا بمقدور، قال تعالى: (لا يكلف الله نفساً إلا وسعها)

وبهذا الترتيب قال فقهاء المذاهب في حال تعذر غسل الميت.

ثانياً: يُكفَّن الميِّت بالكفن الشرعي إن تيسر ذلك، وإلا فَيُلفُّ عليه ثوب على ثيابه التي مات فيها إن تيسَّر، وإلا فكفنه ثيابه التي توفي فيها.

ثالثاً: الصلاة على الميت فرض كفاية -كما هو معلوم- إذا قام بها البعض سقط وجوبها عن بقية المكلفين.

وإذا تمكن بعض المسلمين من استلام جثة المتوفى والصلاة عليه، أجزأ ذلك وسقط الوجوب عن بقية المسلمين. ويكفي أن يصلي عليه ثلاثة أو اثنان، بل ذهب بعض العلماء إلى أن الوجوب يسقط بصلاة المكلف من الرجال، كما هو عند الشافعية والحنابلة.

ويمكن لمن شاء من المسلمين أن يصلي عليه صلاة الغائب، جماعةً -كأن تصلى في البيوت- أو فرادى، فقد ذكر بعض الشافعية والحنابلة جواز الصلاة على الميت (صلاة الغائب) إذا شق حضور الصلاة عليه، والصلاة في هذه الحالة من باب أولى، لتعذر الحضور، كما أن المتوفى في هذه الظروف في حكم الميت البعيد؛ الذي تجوز الصلاة عليه عند الكثير من العلماء، وهو مذهب الشافعية والحنابلة وبعض المالكية.

ثالثا: أما الدفن، فإن الأصل فيه أن يدفن المسلم في المكان الذي يموت فيه، فقد دفن الصحابة رضي الله عنهم في الأماكن التي ماتوا فيها.

والأصل كذلك أن يدفن المسلم في المقابر الخاصة بالمسلمين؛ فإن لم يتيسر؛ فيدفن حيث أمكن ولو في مقابر غير المسلمين، إذ لا يكلف الله نفساً إلا وسعها، ولا يضر المسلم في حالة كهذه أن يدفن في مقابر غير المسلمين، فإن الذي ينفعه في آخرته هو عمله وليس موضع دفنه، قال تعالى: (وأن ليس للإنسان إلا ما سعى). وكما قال سلمان رضي الله عنه: (الأرض لا تقدس أحداً).

ونحن في ظرفٍ صار الدفن في هذه المقابر ضرورة لا تخفى على أحد، والضرورات تبيح المحظورات.

وقد جاء في الموسوعة الفقهية الكويتية (21/19): (اتفق الفقهاء على أنه يحرم دفن مسلم في مقبرة غير المسلمين، وعكسه، إلا لضرورة).

وقد أفتى مجلس الإفتاء الأوروبي بجواز الدفن في مقابر غير المسلمين عند عدم وجود المقابر الخاصة بالمسلمين.

هذا.. ونوصي عموم المسلمين في هذه الظروف – وقد تعذر معها الاجتماع على الجنائز – بأن يكثروا من الدعاء لمن مات، وأن يتواصوا على ذلك، وعلى الصلاة عليه صلاة الغائب في البيوت، وأن يكثروا من الدعاء للمرضى بالشفاء، وبرفع البلاء عن إيطاليا، وكل بلاد الدنيا.

الجمعية الإسلامية الإيطالية للأئمة والمرشدين

لجنة الفتوى

19/3/2020