Mentre si allontana lo spettro terrificante della pandemia risorge virulento quello dell’islamofobia.
Sembra quasi che in certi substrati “culturali” non si possa fare a meno dell’odio immotivato verso la meravigliosa varietà delle forme di vita e dei modi di essere, dei colori, delle tradizioni che il Creatore ha voluto su questa terra.
Nell’universalismo solidale che contraddistingue la nostra religione non possiamo che registrare con preoccupazione il riproporsi di slogan e tristi compagini che assumono una supposta specificità etnica e culturale come esclusiva a detrimento di tutte le altre.
Anche nel nostro Paese, come del resto in Europa, una reazione dell’ampio movimento antirazzista “Black lives matter” cerca di cavalcare un’onda xenofoba mescolando parole d’ordine scioviniste ad altre oggettivamente eversive, facendo leva sul disagio sociale che alberga in ampi strati della popolazione.
Va da se che si tratti di un ulteriore “sonno della ragione”, tanto più pernicioso di fronte ad una situazione generale che imporrebbe invece la coesione solidale di tutto il Paese e la stessa accettata disciplina che ci ha consentito di limitare, contrastare e se Dio vuole sconfiggere il contagio del Covid 19.
La nostra Comunità religiosa, parte integrante e indissolubile dall’insieme del Paese, mentre condanna con la più grande fermezza ogni forma di violenza e discriminazione, si appella alle autorità politiche e istituzionali affinché non venga mai meno, e anzi si rafforzi il loro impegno nella tutela della sicurezza collettiva, da parte nostra non smetteremo di parteciparvi.
Ci auguriamo che le notizie degli ultimi giorni di casi di islamofobia siano casi isolati e circoscritti, così come le dichiarazioni delle forze politiche e delle istituzioni inerenti l’importante questione della Moschea di Pisa non continuino ad essere connotate con lo stesso accento di odio verso l’islam e i musulmani.