La grave aggressione subita dall’imam di Mazara del Vallo, Ahmed Tharwa, e dalla sua intera famiglia nella notte tra il 10 e l’11 giugno scorsi non può restare tragedia inascoltata.
L’UCOII si stringe intorno alla famiglia dell’imam Tharwa e chiede alle istituzioni territoriali e nazionali un maggiore coinvolgimento a supporto di chi, sulla propria pelle, ogni giorno subisce discriminazione, violenza o isolamento sociale dettate dall’islamofobia.
Il presidente dell’Unione, Yassine Lafram, intende porre all’attenzione di tutti quanto dichiarato alcuni giorni fa dalla giovane Mena Tharwa sulle diverse aggressioni e gli insulti ricevuti dalla famiglia prima dei fatti che oggi sono oggetto di indignazione di molti.
Non si è trattato di un episodio isolato quello che li ha visti vittime. È importante la solidarietà arrivata nell’immediatezza da parte delle istituzioni e dai cittadini di Marsala perché l’unione sociale, se forte, sconfigge le barriere d’odio che si vogliono erigere tra le diverse comunità.
L’Unione ricorda ai musulmani, vittime di islamofobia, di non avere mai remore a denunciare e di segnalare tutti i casi anche all’UCOII che da sempre si è spesa nel combattere questo crescente odio.
(in copertina foto di sicialianews.it)