“Esprimo la mia più totale vicinanza alla 14enne di Ostia, di origini bengalesi, che, secondo quanto denunciato dalla stessa e accertato dagli organi inquirenti, sarebbe stata vittima di maltrattamenti in famiglia ad opera dei genitori e del fratello”. Così il Presidente dell’U.C.O.I.I. Yassine Lafram.
“Grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri – prosegue – si è potuto porre fine a violenze e imposizioni legati ad una cultura patriarcale e non alla religione islamica come erroneamente riportato dagli organi di stampa.
Chi obbliga le proprie figlie ad indossare il velo tradisce i principi e i valori islamici. I genitori hanno il dovere religioso di educare i propri figli senza imporgli alcunché. Come U.C.O.I.I. continueremo a contrastare con forza ogni episodio di violenza che ledono i diritti dei figli e delle figlie.
Già nel recente passato, in occasione della tragica vicenda di Saman Abbas, ci siamo espressi, anche attraverso una fatwa, contro i matrimoni combinati forzati.
I fatti contestati ai genitori – conclude Lafram – non possono trovare alcuna giustificazione religiosa, quindi assolutamente da condannare, e ancor di più da prevenire”.