Roma, 3 settembre 2025 – Il presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, il dott. Yassine Lafram si imbarcherà domani, giovedì 4 settembre 2025, a bordo di una delle imbarcazioni che salperanno dal porto di Catania alla volta delle coste della Striscia di Gaza.
Lafram ha reso nota la sua decisione, prima in un incontro con le proprie comunità e oggi nell’ambito della conferenza stampa tenutasi presso la sala stampa del Senato della Repubblica a Roma alla presenza di alcuni Europarlamentari, Parlamentari e dei referenti dei movimenti Freedom Flottiglia Coalition e Global Moviment to Gaza.
Un impegno concreto, non senza rischi per la propria incolumità, in rappresentanza di tutte le comunità islamiche d’italia e degli oltre 3 milioni di cittadini dislocati nello stivale a sostegno della più grande missione umanitaria della storia composta da civili.
“Non si può più continuare a parlare, è ora di agire” dichiara il presidente, “mi metto a rischio e mi dirigo verso Gaza a nome e per conto di tutti i musulmani del nostro paese e di tutti i cittadini che vorrebbero agire” conferma Lafram. “La nostra scelta – prosegue il presidente dell’UCOII – , ovviamente, è per rappresentare tutti i musulmani in Italia e certamente anche le parole del Cardinale di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa ci hanno confortato nella nostra decisione. La decisione della comunità cristiana cattolica e anche quella di ortodossa di non abbandonare Gaza è un atto di coraggio e speranza. La mia partecipazione non è una sfida ma un azione umana e umanitaria”- conclude Lafram.
Una missione che si svolgerà nel pieno rispetto del diritto internazionale. Una flotta di imbarcazioni civili che tenterà di rompere l’assedio israeliano imposto alla popolazione di Gaza: trucidata, affamata e violata da quasi due anni di “guerra”.
Una missione umanitaria che tenterà di portare circa 300 tonnellate di aiuti alimentari e medici e che coinvolgerà ben 44 paesi e centinaia di imbarcazioni. Solo alcuni giorni fa, una marcia di oltre 50 mila persone ha accompagnato la partenza delle imbarcazioni dal porto di Genova a dimostrazione della grandissima attenzione verso il dramma della popolazione palestinese.
Non possiamo più accettare, inermi, che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti, né che continui la distruzione sistematica delle infrastrutture civili, tra cui ospedali, scuole, chiese e moschee.
Chiediamo con forza al Governo italiano e alla Marina Militare Italiana di garantire l’incolumità e la sicurezza dell’equipaggio e dei passeggeri delle imbarcazioni italiane, già partite – o in partenza nei prossimi giorni – dai porti di Genova e Catania, cariche di aiuti umanitari.
Chiediamo a tutte le donne e uomini di buona volontà di sostenere la missione e non far mai mancare l’attenzione mediatica sui volontari che in rappresentanza dell’umanità, metteranno a rischio la propria vita per portare un raggio di speranza a chi sembra destinato a non averne più.
Ufficio Stampa UCOII