Global Sumud Flotilla, il presidente Yassine Lafram intercettato a largo di Gaza dall’esercito israeliano. L’UCOII: “Sequestro di persona, il Governo Italiano intervenga”

Israele ha preso in ostaggio gli equipaggi della Global Sumud Flotilla. Ancora una volta il Governo genocida israeliano ha dimostrato di agire in totale spregio del diritto internazionale. Anche il presidente dell’U.CO.I.I. e imam di Bologna, Yassine Lafram, cittadino italiano, padre di 4 bambini, uomo di pace e da sempre in prima linea nel dialogo interreligioso, a bordo dell’imbarcazione “Karma”, partito dal porto di Augusta lo scorso 11 settembre e diretto a Gaza, segue la stessa sorte dei compagni di viaggio.

Il sequestro delle imbarcazioni è avvenuto in piene acque internazionali, da circa 70 miglia marine dalla Striscia di Gaza (Palestina).

L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia ha perso ogni contatto con il suo presidente Lafram e teme fortemente per la sua incolumità: in primis per la violenza che caratterizza l’esercito israeliano e per il suo stato di imam a capo dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia.

L’UCOII chiede con forza che il Governo intervenga a tutti i livelli per liberare e tutelare la vita di tutti i componenti della missione umanitaria. Le comunità islamiche rimarranno in stato di agitazione e lo saranno fino a quando non si avranno notizie del rientro in patria del dott. Lafram e dei suoi compagni di viaggio.

L’Unione ritiene le azioni di Israele del tutto illegali, un atto di pirateria, un sequestro di persona e contro ogni legge del mare e contro il diritto internazionale.

La Sumud Flotilla si trovava nelle acque internazionali, navigava con scopi umanitari, e il suo equipaggio trasportava soltanto pacchi alimentari e medicinali al fine di alleviare le insostenibili sofferenze che la popolazione di Gaza sta subendo da ormai due anni. Uno sterminio inaccettabile che vede i bambini come principali vittime (oltre 20.000 i minori uccisi) dello stato sionista.

L’Unione invita le comunità e le donne e gli uomini di buona volontà a far sentire la propria voce, in modo pacifico, partecipando alle iniziative che chiedono la liberazione dei componenti della Flotilla e la fine del genocidio in corso a Gaza.

Ufficio Stampa UCOII
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